PREDE
Provocazioni dalle Supplici di Eschilo
Prede racconta una storia vera, che si alimenta di una storia finta (ma non per questo falsa) che continua a parlare alla storia reale dei nostri giorni, pur essendo stata scritta e rappresentata 2500 anni fa. È il racconto di un insegnante precario trovatosi alle prese con le classi di un liceo che chiedevano di affrontare una delle sfide cruciali del nostro tempo: la domanda di asilo di migliaia di esseri umani in fuga dalla loro terra di origine e la diffusa percezione di insicurezza di chi è chiamato a dare una risposta alle loro richieste di accoglienza e protezione. Quando gli studenti accettano di trasformarsi nei personaggi di una tragedia scritta e rappresentata nell’Atene di Pericle nel V secolo a. C., la classe diventa un teatro: inizia così un viaggio a ritroso nel tempo che scalfirà pregiudizi sedimentati e illusioni rassicuranti, compresa quella secondo cui le Supplici di Eschilo racconterebbero la tragedia di chi fugge anziché l’ipocrita farsa di chi rifiuta l’accoglienza in nome dei diritti di chi è già cittadino.
Eppure, il testo di Eschilo racconta la possibilità concreta di un’“altra storia”: è qui che affondano le radici stesse della parola composta “democrazia” e la sostanza del suo significato originario, quanto mai lontano dalle sue recenti torsioni nazionalistiche. Le domande aperte da un testo scritto e rappresentato 2500 anni fa supereranno le risposte certe e risolutive, grazie anche e soprattutto alle immagini del presente che scandiranno la sua lettura, facendolo dialogare con le contraddizioni insolute dell’attualità: del resto, come ha scritto Elias Canetti: “Sono molte le immagini di cui abbiamo bisogno, se vogliamo una vita nostra, e se le troviamo presto, non troppo di noi andrà perduto”.
In questi giorni di porti chiusi, di parole e gesti che aggiungono insulti alle ferite sulla carne viva di esseri umani in fuga dai loro paesi e di rimozioni politicamente accomodanti dei vecchi e nuovi convertiti alla soluzione dell’ “aiutiamoli a casa loro”, abbiamo fatto una scelta: alla solita confutazione di certe narrazioni abbiamo preferito il racconto di un’altra storia, possibilmente più credibile.
Lo spettacolo ha debuttato in occasione del XII ciclo didattico della Scuola per la Buona Politica di Torino sul tema “Migrazioni. Oltre l’indignazione”.
Prede
PROVOCAZIONI DALLE SUPPLICI DI ESCHILO
scritto da Leonard Mazzone
con Leonard Mazzone, Chiara Bosco e Federico Palumeri
live camera Federico Frascherelli
suono e luci Roberto Carena
scene Maurizio Fò
Una produzione Unione Culturale Antonicelli in collaborazione con Doppeltraum Teatro nell’ambito della rassegna “A scuola di democrazia” del progetto “I ragazzi del bunker”, con il patrocinio della Città di Torino.
