GODDAM, NINA!

di e con Chiara Bosco, Luana Doni e Cristina Renda
dramaturg Elvira Scorza
regia di Thea Dellavalle
assistente alla regia Carla Carucci
luci Nicolò Mazzon

una produzione Doppeltraum Teatro in collaborazione con Teatro della Caduta, Spazio Alice van Dam
con la complicità di Festival delle Migrazioni, A.M.A. Factory, Tedacà

NUOVA PRODUZIONE

Un viaggio poetico, un omaggio a Nina Simone e al suo essere “dannatamente” brava. Uno spettacolo di appropriazione culturale, una caduta libera e deliberata verso il fallimento, un tentativo di trovare Nina Simone in noi, e noi in lei. Perché solo le grandi Regine hanno il coraggio di rialzarsi con grazia dopo essere cadute nel fango.

Quale definizione si può dare alla musica di Nina Simone? – blues, jazz, soul… C’è una sorta di smarrimento non indifferente nel cercare di dare un’unica definizione all’arte di Nina Simone; è lo stesso imbarazzo presente nello spiegare perché un gruppo di donne bianche che di musica masticano il giusto abbiano deciso di confrontarsi con questa donna nera abitata dalla musica. È l’imbarazzo di chi prova a disegnare una figura di donna rischiando di ridurla all’artista, alla militante, alla dissidente, alla sofferente, alla fallibile. È l’imbarazzo di parlare di una delle figure di riferimento della lotta al razzismo, e della musica di rivendicazione da una prospettiva privilegiata. È l’imbarazzo di chi da quel privilegio cerca di ridare una voca a chi una voce non ce l’ha più.

Sul confine tra l’arrendersi al silenzio e il provare a dare un senso all’intreccio tra la nostra storia e quella di Nina Simone, questo spettacolo è una continua lotta all’imbarazzo abbracciata con gioia, con coscienza e con un pizzico di provocazione rispetto ad alcuni punti evidentemente scomodi che una narrazione ispirata ad una figura così monumentale inevitabilmente porta a trattare.